Ambiente
Le vibrazioni meccaniche sono movimenti oscillatori caratterizzati da una frequenza relativamente elevata e da una ampiezza relativamente piccola: in pratica, sono i piccoli spostamenti periodici di un elemento attorno al proprio punto di riferimento.
Esse vengono prodotte durante il funzionamento di una macchina o di una attrezzatura (moti alternati e scoppi di motori endotermici; moti alternati di motori elettrici; ingranaggi e manovellismi in moto; alberi, giunti e coppie coniche in rotazione; ecc. che possono essere ulteriormente amplificati da usura, incuria ed assenza/insufficienza di manutenzione da parte dell'Azienda o Ente) ed indotti su tutta o su parte della carcassa che, entrando in contatto con il corpo del lavoratore, vengono a diffondersi anche su questi. Come gran parte dei rischi lavorativi che non producono una menomazione immediata, quali i tagli, gli schiacciamenti, le cadute dall'alto, ecc., le vibrazioni meccaniche vengono puntualmente sottovalutate o considerate "inevitabili" non solo dalle Imprese, ma dagli stessi lavoratori: tuttavia, l'esposizione prolungata alle vibrazioni meccaniche manifesta ugualmente i suoi nefasti effetti sulla salute degli operatori, semplicemente dilazionandoli in tempi lunghi e con differenti intensità da soggetto a soggetto.
Dai dati del 3rd European Survey on Working Conditions di Dublino del 2000 emerge come in Europa ben il 24% dei lavoratori sarebbe esposto a vibrazioni meccaniche, mentre in Italia il dato salirebbe addirittura al 26%.
La protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a vibrazioni è
regolata dal D.Lgs.81/08. Possono essere così suddivise:
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particolare lombalgie e traumi del rachide
ELENCO (NON ESAUSTIVO) DELLE PATOLOGIE POTENZIALMENTE CORRELATE AL LAVORO ESPOSTO A VIBRAZIONI MECCANCHE
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PATOLOGIE DA VIBRAZIONI TRASMESSE AL SISTEMA |
PATOLOGIE DA VIBRAZIONI TRASMESSE AL |
Fenomeno di Raynaud |
Disturbi e lesioni a carico del rachide lombare: |