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CEM

Ambiente

MISURE VERE DI
CAMPI ELETTROMAGNETICI ED ELETTROSMOG

Lo spettro delle radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti è estremamente ampio, per alcune di esse, soprattutto la radiazione ottica (ultravioletto, visibile, infrarosso) gli effetti sono abbastanza ben conosciuti; per le altre, caratterizzate da una maggiore lunghezza d'onda, nonostante il gran numero di ricerche che vengano effettuate da numerosi organismi scientifici, non si è ancora raggiunta una certezza sui possibili effetti sul corpo umano; molto spesso lavori riguardanti il medesimo argomento presentano risultati totalmente discordanti.
Negli ultimi anni è avvenuta una proliferazione senza precedenti, sia per numero che per tipologia, di sorgenti di radiofrequenze e microonde usate per scopi individuali, industriali, commerciali, medici etc. (attrezzature ed utensili elettrici, televisione, telefoni cellulari, radio, computer, radar etc.). Tutte queste tecnologie hanno contribuito al miglioramento della qualità della vita per l'uomo, consentendo la realizzazione di molti servizi, in altri tempi impensabili.
Tutte le norme di protezione nel campo dell'esposizione a ELF, si basano sugli effetti a breve termine ben accertati dell'interazione di campi elettrici e magnetici con i sistemi biologici, con particolare riguardo all'induzione delle correnti nel corpo, che possono stimolare i tessuti nervosi e muscolari, all'induzione di una carica superficiale da parte di campi elettrici, che può provocare fastidio e stress, e alle correnti che possono scorrere nel corpo quando esso entra in contatto con oggetti immersi in un campo e causare una scossa.
Gli effetti diretti sono quelli causati dall'azione di un campo elettrico o magnetico sul corpo umano. Un campo elettrico induce sul corpo esposto una carica superficiale che può dare origine ad un formicolio nella pelle, ad una vibrazione dei peli ed a piccole scariche, per esempio tra parti del corpo e parti di vestiario.
Un campo elettrico o magnetico alternato dà origine ad una corrente indotta all'interno del corpo, la cui ampiezza dipende dall'intensità del campo, dalla frequenza e dalla dimensione, forma ed orientamento del corpo. Per valori elevati della densità di corrente si può avere una stimolazione diretta del tessuto muscolare e nervoso.

Gli effetti indiretti sono dovuti all'azione di un campo elettrico o magnetico con un oggetto e un successivo contatto tra l'oggetto stesso e l'uomo; come conseguenza possono crearsi delle scariche ed una corrente di contatto permanente che, a seconda della loro intensità, possono causare la stimolazione di nervi e muscoli, provocare un senso di disagio, indurre reazioni di sorpresa, causare scosse elettriche e bruciature.
È opportuno distinguere tra l'esposizione dei lavoratori e quella della popolazione in generale. Quest'ultima categoria è composta di persone di tutte le età e condizioni di salute e può non essere consapevole degli effetti dell'esposizione ai campi elettrici e magnetici, mentre i lavoratori possono essere addestrati ed informati adeguatamente.


MISURE DI ELETTROSMOG IN AMBIENTE DI VITA


Le norme italiane prevedono il monitoraggio nei luoghi di vita dei livelli di campi elettromagnetici derivanti da stazioni radio base di telefonia mobile, ripetitori televisivi, antenne radio, ecc.


OBBLIGO DI VALUTAZIONE DELL'ESPOSIZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO


Il datore di lavoro ha l'obbligo di valutare, tra gli altri rischi, il rischio d'esposizione a campi elettromagnetici (CEM) (art 17 e 28 del DLgs.81/08).
Dopo aver quantificato il livello d'esposizione a CEM è necessario attivare le misure necessarie a contenere l'esposizione dei lavoratori al di sotto dei livelli d'azione previsti per questo agente di rischio fisico.
La normativa intende proteggere i lavoratori dagli effetti sanitari certi, ovvero dagli effettivi nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano, derivanti dalla circolazione di correnti indotte (per esposizione a basse frequenze), dall'assorbimento d'energia (per esposizioni a frequenze > 100 kHz) e da correnti di contatto.
Inoltre la norma disciplina l'interazione dei campi elettromagnetici con dispositivi medicali impiantati, quali ad esempio gli stimolatori cardiaci, al fine di proteggere e tutelare i lavoratori sotto i diversi aspetti associati all'esposizione a campi elettromagnetici.

SORGENTI DI CAMPI ELETTROMAGNETICI


I campi elettromagnetici vengono generati dai magneti permanenti e da tutte le apparecchiature alimentate elettricamente, compresi i cavi che trasportano la corrente verso le utenze.
Pertanto, si riporta un elenco non esaustivo delle sorgenti di CEM che necessitano di valutazioni strumentali:
Magnetizzatori/smagnetizzatori (inclusi i sistemi antitaccheggio)
tutte le installazioni elettriche con correnti superiori a 100 A;
forni a microonde domestici;
apparecchi per controlli non distruttivi (magnetoscopi);
forni e riscaldatori a induzione;
Saldatrici elettriche (a filo, a tig, ecc);
stazioni radio base se il lavoratore può avvicinarsi in prossimità delle antenne;
elettrodotti e cabine di trasformazione.
Tutti gli apparecchi elettromedicali per applicazioni con radiazioni elettromagnetiche o di corrente tra cui:
Apparati per magnetoterapia
Tutti gli apparecchi elettromedicali che utilizzano sorgenti RF con potenza media emessa elevata (>100 mW)


PERIODICITA' DI VALUTAZIONE


Il Decreto Legislativo n. 81/08 impone che la valutazione dell'esposizione ai campi elettromagnetici sia programmata ed effettuata con cadenza almeno quinquennale.

SANZIONI


La mancata valutazione comporta l'applicazione delle seguenti sanzioni:
Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da €2.500 a € 6.400 (art. 219 comma 1 lett.a)
Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da €2.000 a €4.000 (art. 219 comma 1 lett.b)


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